UN BATTELLO TRA I CALANCHI DI PISTICCI

26 Agosto 2024



Una piccola imbarcazione arenata nella sabbia rievoca il passato acquatico del paesaggio lucano e allude alla dimensione del viaggio, fisico e metaforico.

All’interno della vasta programmazione della kermesse di Teatro dei Calanchi è stato possibile partecipare alle conversazioni letterarie della nuovissima rassegna letteraria de Il Battello Ebbro, uno spazio filosofico e letterario tra le dune d’argilla lucane curato da Antonio De Sortis, dove discutere con autori di stampo nazionale, a partire da una prospettiva ecologica radicale, dei temi che l’ambiente circostante detta ai suoi ospiti. Al centro della scena, una piccola imbarcazione arenata nella sabbia rievoca il passato acquatico del paesaggio lucano e allude alla dimensione del viaggio, fisico e metaforico, in cui si intende coinvolgere il pubblico di Teatro dei Calanchi.

Il primo incontro è avvenuto con Matteo Nucci (1970), ha pubblicato saggi su Empedocle e Platone e ha curato una nuova edizione del "Simposio di Platone" (Einaudi, 2009). Collabora con Il Venerdì, con La Repubblica e Il Messaggero. Con il suo romanzo “Sono comuni le cose degli amici” (Ponte alle Grazie, 2009), vince il Premio letterario Orient-Express 2010 ed entra nella cinquina dei finalisti al Premio Strega 2010. Durante le conversazioni si è parlato delle sue ultime pubblicazioni: “Il grido di Pan” (Einaudi, 2023), il testo può essere descritto come un appassionato duello con il pensiero delle origini, per riflettere sul rapporto fra l'essere umano e la sua animalità. Ne emerge una lettura del pensiero degli antichi trasversale alle epoche che, grazie alla sua natura enigmatica ed oracolare, potrà ancora una volta interrogare intimamente il lettore.
Il secondo testo, “Sognava i leoni. L’eroismo fragile di Ernest Hemingway” (Harper Collins Italia, 2024), è una meditazione su Ernest Hemingway che si propone di spogliarne il sembiante da falsi miti, per offrire un ritratto che si allontani dal personaggio stereotipato, per avvicinarsi all’autore che cercò di non perdere mai la grazia; ma parlando di Hemingway sarà impossibile non soffermarsi anche sulla sua opera principe “Il vecchio e il mare”.

Durante i talk del Battello Ebbro sono emersi inoltre i temi cari e ricorrenti del Teatro dei Calanchi, come il rapporto tra uomo e natura, la dicotomia tra parola e silenzio.
La seconda conversazione si è svolta con Alfonso Guida (1973), poeta nato e cresciuto a San Mauro Forte. Legato alle figure di Beppe Salvia, Dario Bellezza, Amelia Rosselli e Paul Celan, i suoi testi sono apparsi, tra le altre, sulle riviste Poesia e Forum Italicum. Ha vinto il Premio Dario Bellezza per l’opera prima con la raccolta “Il sogno, la follia, l’altra morte” (1998) ed il Premio Montale con la plaquette “Le spoglie divise. 15 stanze per Rocco Scotellaro” (2002). Si è riflettuto sulla sua vasta produzione poetica, con una particolare attenzione ad “Anfora clandestina” (Dante e Descartes, 2024), in cui la scrittura nasce da un’intima vocazione alla solitudine, frutto di una condizione primigenia di isolamento orografico. Quella di Guida è una poesia che può definirsi sacra, immersa nel tempo del mito, le cui atmosfere rarefatte richiamano l’eremitaggio e i paesaggi desertici.

La rassegna del Battello Ebbro si è conclusa con Francesca Matteoni (1975), scrittrice pistoiese. Ha lavorato come ricercatrice in storia e folklore presso l’Università dell’Hertfordshire, occupandosi in particolare dei processi per stregoneria nell’Inghilterra del Seicento; cura pubblicazioni illustrate su magia e tarocchi. In “Tundra e Peive” (Nottetempo, 2023) romanzo dai tratti fantastici, l'autrice elabora un mondo naturale ferito dall’umano, nel quale l'intervento di creature bizzarre, invisibili all’occhio dell’uomo, serve a ritessere un’armonia tra i viventi. Si è elaborata inoltre una riflessione sulla produzione saggistica di Matteoni, a partire da “Io sarò il rovo. Fiabe di un paese silenzioso” (effequ, 2021), nel quale si è indagato il lato più straniante e notturno della narrazione fiabesca e il confronto dell'umano con il regno vegetale e quello animale.
Un attraversamento acquatico durante il quale lasciarsi trasportare dalle parole dense di significato e conciliare una meditazione profonda sul potere dell’arte e della letteratura sul proprio animo.

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